TARI e detassazione locali vuoti o sfitti: necessaria la dichiarazione
- Giulia Esposito
- 4 giu
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Aggiornamento: 29 lug

La Corte di Giustizia Tributaria di primo grado di Bergamo, con la pronuncia della sentenza n. 303/2025, ha rigettato il ricorso con cui un contribuente impugnava l'avviso di accertamento esecutivo TARI con il quale il Comune contestava il mancato pagamento del tributo per gli anni 2018-2019. Con l'impugnazione, il ricorrente riteneva illegittima la mancata detassazione per locali vuoti o sfitti.
Suddetta Corte richiama importanti principi di diritto già ampiamente conosciuti e affermati e che risultano fondamentali nell'ambito della TARI:
è onere del contribuente dimostrare la sussistenza delle condizioni per poter beneficiare di riduzioni o esenzioni, essendo circostanze eccezionali rispetto alla regola generale;
l'onere del contribuente deve essere esercitato mediante la compilazione e presentazione all'Ufficio tributi dell'Ente della dichiarazione di attivazione o variazione entro i termini previsti dalla normativa.
Sulla base di questi principi, il ricorso non si è potuto accogliere visto il mancato rispetto dell'obbligo dichiarativo da parte del ricorrente. Nel caso in cui il Regolamento Comunale dovesse prevedere come termine di presentazione della dichiarazione il 30 giugno dell'anno successivo a quello in cui l'evento si e verificato, il ricorrente potrebbe presentare la dichiarazione (ad es. oggi 29/05/2025) chiedendo la detassazione per locale vuoto e l'Ente accoglierebbe la richiesta applicando la variazione con decorrenza 01/01/2024.
Di seguito il testo il testo integrale della sentenza: