Gli agricoltori in pensione mantengono le agevolazioni IMU
- Nicoletta Pelizzoni
- 3 lug
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Aggiornamento: 7 lug

Le agevolazioni IMU, previste per i terreni posseduti e condotti da coltivatori diretti e imprenditori agricoli professionali, si applicano anche ai pensionati che, continuando a svolgere attività agricola, mantengono l'iscrizione nella relativa gestione previdenziale e assistenziale agricola. Lo ha stabilito la sezione civile tributaria della Cassazione nell'ordinanza n.
14911/2025, a seguito di un ricorso contro avvisi di accertamento IMU.
Nella pratica per accedere a tali agevolazioni è sufficiente che il soggetto passivo, anche se già pensionato, mantenga l'iscrizione nella relativa gestione previdenziale e assistenziale agricola, come del resto è definito dall'articolo 78-bis del D.L. n.104/2020, convertito con modificazioni dalla L. 253/2020, riguardo alle categorie che ne possono beneficiare. La norma citata, di interpretazione autentica, chiarisce che la permanenza del requisito dell'iscrizione alla previdenza agricola, presupponendo una valutazione del reddito agrario rispetto ad altri redditi, costituisce l'unica condizione richiesta per la fruizione dei benefici fiscali (commi 2 e 3).
Giova evidenziare che la norma in commento rinvia a disposizioni IMU vigenti fino al 2019; tuttavia si può ritenere che il principio statuito dalla Cassazione, nonché quanto detto dall’art. 78-bis sopra citato, possa essere esteso anche in riferimento all’attuale disposizione legislativa (art.1 co. 758 L. 160/2019) poiché subordina l’esenzione IMU agli stessi requisiti già previsti in passato.