Agevolazione IMU per gli enti non commerciali: necessità di presentare la dichiarazione IMU
- Giulia Esposito

- 7 lug
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La Corte di Giustizia tributaria di 1° grado di Foggia, con la recente sentenza n. 1367 del 19 giugno 2025, ha nuovamente sottolineato un aspetto cruciale per gli Enti Non Commerciali (ENC) che intendono beneficiare dell'esenzione dall'Imposta Municipale Unica (IMU) per i propri immobili: la necessità di presentare la dichiarazione.
Questa pronuncia ribadisce quanto già affermato dalla Corte di Cassazione, che con l'ordinanza 32690/2024 aveva già evidenziato l'obbligo dichiarativo e, con la sentenza 24200/2024, aveva chiarito la perentorietà del termine per la presentazione di tale dichiarazione, pena la decadenza dal beneficio.
La ratio di tale obbligo risiede nella necessità di consentire alle amministrazioni locali di effettuare i controlli necessari sulla sussistenza dei requisiti soggettivi e oggettivi per l'esenzione e sulla veridicità dei dati forniti. Non è quindi sufficiente possedere i requisiti previsti dalla legge, ma è fondamentale comunicarli formalmente.
Tale dichiarazione diventa ancor più indispensabile nei casi di utilizzo misto degli immobili, ovvero quando le proprietà degli ENC sono impiegate sia per attività commerciali che non commerciali. In queste situazioni, la dichiarazione assume una fondamentale funzione informativa sullo stato degli immobili.
L'utilizzo misto rappresenta un'alternativa all'accatastamento separato delle porzioni dell'immobile. Attraverso la dichiarazione, l'Ente Non Commerciale può evitare l'autonomo accatastamento e l'attribuzione di una rendita specifica a una porzione dell'unità immobiliare, purché quest'ultima non abbia autonomia funzionale e reddituale.
È importante ricordare che l'agevolazione IMU si applica esclusivamente sulla parte dell'immobile nella quale si svolge l'attività non commerciale, a condizione che tale porzione sia chiaramente identificabile.


