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Arera vara il nuovo Metodo Tariffario Rifiuti (MTR-3): ecco cosa cambia rispetto al passato


MTR 2 di Arera contro MTR 3
MTR2 VS MTR3

Con l'approvazione del nuovo Metodo Tariffario Rifiuti (MTR-3) per il periodo 2026-2029 , l'Autorità di Regolazione per Energia, Reti e Ambiente (ARERA) introduce significative novità rispetto al precedente metodo MTR-2 (valido per il periodo 2022-2025). Il nuovo quadro regolatorio mira a una maggiore responsabilizzazione degli enti, a un più forte orientamento alla qualità e all'efficienza e a una gestione dei costi più strutturata.


Vediamo insieme le differenze principali che ogni Comune e gestore dovrà conoscere.


Limite alla crescita delle tariffe: più semplice e orientato agli obiettivi di Arera


Una delle modifiche più evidenti riguarda la formula per il limite alla crescita annuale delle entrate tariffarie.

  • MTR-2: Il limite era dato dalla somma algebrica di quattro coefficienti: inflazione programmata (rpi), recupero di produttività (X), miglioramento della qualità (QL) e variazioni del perimetro gestionale (PG).

  • MTR-3: La formula viene semplificata e resa più strategica. Ora il limite è dato da tre soli fattori: inflazione (rpi), recupero di produttività (X) e un nuovo coefficiente unificato per il potenziamento del servizio (K). Questo nuovo parametro K aggrega in un unico valore sia gli obiettivi di miglioramento della qualità (es. standard TQRIF) sia le variazioni gestionali (es. introduzione della tariffazione puntuale), dando agli Enti Locali uno strumento più flessibile per definire le proprie strategie di sviluppo.


Condivisione dei ricavi ("Sharing"): più incentivi alla qualità


Cambia anche il meccanismo di condivisione dei ricavi derivanti dalla vendita di materiale e dai corrispettivi dei consorzi di filiera.

  • MTR-2: Il fattore di sharing b veniva fissato dall'Ente territoriale in un intervallo predefinito tra 0,3 e 0,6. Un ulteriore parametro (ω) modulava poi la condivisione dei soli ricavi da sistemi di compliance (es. CONAI) in base alla performance di raccolta differenziata.

  • MTR-3: Il sistema è unificato. Esiste un unico fattore di sharing b applicabile a tutti i proventi, il cui valore viene scelto dall'Ente in un intervallo più ampio, tra 0,2 e 0,9. La scelta del valore preciso all'interno di questo range è direttamente legata al raggiungimento degli obiettivi di raccolta differenziata e, soprattutto, all'efficacia delle attività di riciclo, misurata tramite i nuovi macro-indicatori di qualità R1 e R2. In pratica, gestioni più virtuose possono trattenere una quota maggiore dei ricavi.


Costi operativi: nuove componenti per la gestione dei rischi


La struttura dei costi operativi viene arricchita per dare agli enti maggiori strumenti per la gestione di eventi imprevisti.

  • MTR-2: Prevedeva componenti di costo previsionale per gestire le novità del D.Lgs. 116/20 (CO116) e per l'adeguamento agli standard di qualità (CQ).

  • MTR-3: Introduce nuove componenti di "anticipazione" (ANT). Queste voci, come la

    CTSΔexp , permettono di coprire, sulla base di evidenze documentali, oneri aggiuntivi non prevedibili relativi, ad esempio, a significative variazioni dei costi di trattamento e smaltimento o agli impatti di dinamiche inflattive eccezionali. Viene inoltre introdotto un nuovo Titolo VII interamente dedicato ai costi efficienti della raccolta differenziata , con un meccanismo incentivante basato sul grado di copertura di tali costi (H) per promuovere l'efficienza economica delle raccolte.


Regolazione degli impianti: un quadro più definito

La regolazione delle tariffe di accesso agli impianti di trattamento, già introdotta nell'aggiornamento dell'MTR-2, viene consolidata e resa più chiara in MTR-3.

  • MTR-2 (post-aggiornamento): Aveva introdotto la distinzione tra impianti "integrati", "minimi" e "aggiuntivi", definendo per ciascuno un approccio regolatorio. Erano inoltre previste, a partire dal 2026, delle "componenti perequative ambientali" per incentivare o disincentivare il conferimento a determinate tipologie di impianti.

  • MTR-3: Mantiene la stessa matrice delle opzioni regolatorie, ma la rende strutturale per l'intero periodo 2026-2029. La novità principale è che non ci sono più le componenti perequative ambientali (Csmal, Crec, Cinc). L'approccio di MTR-3 si concentra sulla regolazione dei costi e delle tariffe per gli impianti "minimi" e sugli obblighi di trasparenza per gli "aggiuntivi", eliminando il meccanismo di perequazione tra impianti che era stato ipotizzato in precedenza.

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