In arrivo il nuovo prospetto Aliquote IMU 2026
- Michela Macalli

- 28 ott
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È stato dato il via libera in Conferenza Stato-città al parere sul decreto che riapprova il prospetto con le fattispecie IMU in base alle quali i Comuni possono diversificare le aliquote per il 2026.
La riapprovazione è motivata dalla necessità di considerare le esigenze emerse nel primo anno di applicazione obbligatoria delle nuove modalità di approvazione delle aliquote IMU, apportando modifiche e integrazioni al prospetto precedente approvato con D.M. del 6 settembre 2024, come chiarito dalla relazione illustrativa.
Si segnalano modifiche ed integrazioni in merito a:
fabbricati inagibili, per i quali prima era prevista la sola ipotesi della calamità naturale, mentre ora si aggiungono anche cause diverse (ad es. incendio);
requisiti dei soggetti passivi, dove viene sostituito il termine "proprietà" con "possesso," più preciso per indicare, in IMU, tutte le ipotesi che determinano la soggettività passiva;
immobili a disposizione, grazie alla possibilità di differenziare le aliquote valorizzando l'assenza di arredi o di allacci ai servizi di rete, l'inutilizzo per crisi aziendale e l'uso discontinuo o stagionale in base al numero di mesi;
immobili in comodato, mediante la differenziazione tra comodati che accedono già alla riduzione del 50% dell'imposta per legge e altri comodati, con l'individuazione del grado di parentela, o anche comodati a soggetti senza alcun vincolo di parentela;
impianti di produzione energia, per i quali si permette di differenziare le aliquote valorizzando la potenza degli impianti stessi.
Giova precisare che non sarà necessaria una nuova approvazione qualora un Comune abbia già definito le aliquote 2025 mediante il prospetto ministeriale presente sul Portale del Federalismi Fiscale e non intenda modificarle per il prossimo anno. Torna quindi ad applicarsi la regola generale di ultrattività delle delibere tributarie, per cui in assenza di nuova approvazione si intendono prorogate le aliquote dell'anno precedente.
Qualora invece, per l'anno in corso, il Comune non abbia approvato le aliquote mediante il prospetto ministeriale (il termine era fissato al 15 settembre scorso - art. 6 D.L. 84/2025), continuerà a trovare applicazione il regime transitorio previsto per il primo anno di utilizzo , ossia l'applicazione delle aliquote base previste dalla L. 160/2019.
In generale, la discrezionalità comunale è stata ampliata, sebbene permanga il problema della scarsa intelligibilità del prospetto da parte del contribuente. Si prevede comunque che la piattaforma informatica permetterà l'inserimento del 2026 a fine ottobre, dopo la scadenza per la pubblicazione delle aliquote IMU 2025 (28 ottobre).

