CUP: finalmente le tariffe possono essere aumentate
- Michela Macalli

- 26 nov
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La modifica al comma 817 della legge n. 160/2019, introdotta dal DL n. 95/2025 (art. 19 bis), fornisce finalmente agli enti locali la facoltà di aumentare il proprio impianto tariffario del Canone Unico (CUP) applicando la rivalutazione annuale in base all'indice ISTAT dei prezzi al consumo. Questa novità risolve un dibattito interpretativo pluriennale, confermando finalmente la possibilità di modificare in aumento le tariffe.
L'articolo riconosce l'opportunità di calcolare la rivalutazione con decorrenza ex tunc (a partire dal 2021) in analogia a quanto già previsto per le tariffe dei servizi di rete dal comma 831 della stessa legge, ipotizzando in tal caso un aumento base del 17,5% per i primi quattro anni. Nulla dice in merito al problema concernente le tempistiche per il calcolo dell'adeguamento ISTAT registrato al 31 dicembre 2025, poichè tale dato sarà noto solo dopo il termine ultimo per l'approvazione delle tariffe CUP 2026 (31 dicembre 2025).
In ogni caso, la delibera di approvazione delle tariffe 2026 dovrà, a nostro avviso, essere adeguatamente motivata richiamando l’art. 1 co. 817 L. 160/2019 come modificato dal D.L. 95/2025 convertito con modificazioni dalla L. 118/2025, così da dare base normativa e idonea giustificazione al coefficiente cumulativo ISTAT e al conseguente aumento. Per quanto concerne invece la tabella tariffaria, l'ente potrebbe procedere ad aumentare del 17,5% ogni importo, a prescindere dal criterio di calcolo, o ad indicare il coefficiente cumulativo di rivalutazione ISTAT (pari all'1,175) per ciascuna tariffa.
Giova in ultimo evidenziare che l'adeguamento ISTAT non è possibile per le tariffe del Canone mercatale, il quale è disciplinato da disposizioni diverse (art. 1, commi 837 e ss. della L. 160/2019) che non sono state interessate dalla recente modifica legislativa. Le tariffe del Canone mercatale possono quindi essere aumentate esclusivamente nella misura massima del 25%.



