COSAP dovuta anche senza atto di concessione in caso di occupazione di fatto
- Dario Tansini

- 24 lug
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La Corte di Cassazione, con l’ordinanza n. 17182/2025, ha stabilito che il canone per l’occupazione di suolo pubblico (COSAP) è dovuto anche in assenza di un provvedimento formale di concessione, se l’occupazione avviene di fatto.
Il canone rappresenta il corrispettivo per l’uso speciale o esclusivo di beni pubblici e matura dal momento dell’occupazione, indipendentemente dall’emissione dell’atto concessorio.
In particolare, la Corte ha chiarito che l’assenza del canone nell’atto concessorio è solo un’irregolarità, e pertanto il Comune non può rinunciare al credito se non con atto scritto, data la natura “indisponibile” del diritto al canone. Ne consegue che l'inerzia del Comune non fa venir meno il diritto alla riscossione, purché la richiesta sia entro i termini di prescrizione (10 anni).
Pur avendo considerato un tributo ormai soppresso, i principi espressi della Cassazione sono ancora attuali ed estendibili al CUP in quanto il presupposto impositivo per le occupazioni è rimasto il medesimo del COSAP.


