Applicazione della TARI agli agriturismi e alle attività connesse all'agricoltura: le incertezze e i disagi
- Dario Tansini

- 13 giu
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Una questione molto dibattuta, che ha generato diverse perplessità e disagi, è quella riguardante l'applicazione della TARI agli agriturismi e, in generale, alle attività connesse all'agricoltura.
La questione si è posta in seguito all'emanazione del D.lgs 116/2020, con cui il legislatore ha recepito i contenuti della Direttiva UE 851/2018 relativa al settore rifiuti.
Con questo Decreto è stata prevista l'esclusione dall'applicazione della TARI, oltre che delle attività agricole, delle attività connesse all'agricoltura (ad es. gli agriturismi), assumendo che i rifiuti prodotti dovessero essere automaticamente qualificati come speciali.
Alcuni commentatori e IFEL sono intervenuti evidenziando il contrasto di questa norma con le indicazioni eurounitarie, per le quali il regime dei rifiuti speciali non si estende alle attività connesse a quelle agricole.
La speranza che il legislatore intervenisse per "correggere" la norma, finora è rimasta vana e possono risultare utili, per avere chiarimenti in merito a questa incongruenza, solo alcune pronunce della Suprema Corte.
In merito si può richiamare innanzitutto l'ordinanza n. 4938/2024 con cui la Corte ha stabilito che la connessione e la complementarietà dell'attività agrituristica rispetto a quella agricola, non vale a escludere la tassazione sui rifiuti, né può giustificare l'applicazione di un'inesistente tariffa agricola.
La Corte di Giustizia tributaria di II grado dell'Umbria, poi, con la sentenza n. 68/2024, si è allineata all'orientamento del Consiglio di Stato (1162/2019), sostenendo che i Comuni dovrebbero prevedere una classificazione e una tariffa autonoma per le attività di agriturismo rispetto alle attività alberghiere. A riguardo, diversi Comuni hanno istituito nei propri Regolamenti una sottocategoria, all'interno di quella destinata agli alberghi, assumendo che gli agriturismi, per la particolarità del regime autorizzatorio ed operativo, abbiano una potenzialità di produzione di rifiuti inferiore ai primi.
Per concludere, si fa notare che la gran parte delle strutture non presentano una dichiarazione di esclusione dal tributo ma, qualora accadesse, l'Ente locale dovrebbe segnalarlo al gestore dei rifiuti per procedere alla rimozione di eventuali impianti di raccolta così che l'agriturismo si faccia carico totalmente degli adempimenti relativi al corretto trattamento dei rifiuti speciali.

